Giglio Group – Star Conference: una vetrina che attrae investitori nazionali e non solo

Il 20 e 21 marzo Giglio Group ha partecipato alla Star Conference di Borsa Italiana, un evento per presentare a investitori istituzionali internazionali e nazionali i risultati conseguiti e le potenzialità di sviluppo del business.

“Questo è stato il vero e proprio debutto alla Star Conference”, esordisce così a Market Insight Massimo Mancini, Direttore Generale di Giglio Group.

Il manager ha comunque precisato che “Questa è stata la nostra seconda presenza alla Star Conference, perchè la prima è stata il giorno dopo il passaggio sul segmento Star, per cui si trattò perlopiù di una plenaria di benvenuto”.

Il Direttore Generale ha riportato che durante l’evento “gli investitori presenti erano numerosi e altamente qualificati, interessati alla storia di Giglio”. In particolare, “tutti gli investitori con cui ci sono stati rapporti erano alla ricerca di qualcosa di diverso, di valore e sicuramente innovativo”.

Alta la partecipazione da parte degli investitori stranieri, molti dei quali, ha spiegato, “stanno riscoprendo l’Italia e sono molto favorevoli al nostro Paese. Dal nostro punto di vista gli investitori internazionali comprendono molto bene il nostro modello e ne prevedono un sentiero di crescita notevole”.

Mancini è poi tornato sul nuovo Piano Industriale, che ha catalizzato l’attenzione perché per la prima volta è stata presentata al mercato una società al 100% e–commerce. “Abbiamo appena presentato un piano industriale importante, da puro operatore di e-commerce su scala globale, con obiettivi ambiziosi di diventare in assoluto il punto di riferimento per il fashion made in italy, supportandolo con una presenza su tutto lo spazio dell’e-commerce nel mondo in modo intelligente. C’era curiosità e spero che sia stata soddisfatta”.

In questo momento Giglio Group sta attirando l’attenzione di molti brand soprattutto italiani, che intendono colmare “un forte gap tra questi e i grandi gruppi francesi. Lavorare da soli internamente per alcuni brand non è efficiente, ecco perché hanno bisogno di specialisti” spiega Mancini.

Inoltre, in linea con il Piano Industriale, Giglio Group punta alla Cina, il più grande mercato del fashion del lusso totalmente in mano ai marketplace e per una grandezza molto considerevole in mano al digitale.“Siamo sempre più riconosciuti come un operatore affidabile, l’unico capace di aprire la pista dello spazio digitale in Cina per i brand del made in Italy, grandi o  piccoli che siano. Questa evoluzione di business che per noi risulterà determinante in futuro non è contenuto nel nostro piano, se non marginalmente, e ne hanno intravisto un notevole upside di cui ovviamente renderemo conto al mercato non appena avremo visibilità sulla finalizzazione di tutti i brand con cui stiamo negoziando”, ha aggiunto Massimo Mancini.

Al riguardo, il presidente, Alessandro Giglio, ha sottolineato che “La Cina è sempre il mercato strategico per Giglio Group, un’area che da sola produce circa l’83% delle vendite e-commerce mondiali”, aggiungendo che “ci siamo posti come obiettivo da qui ai prossimi 5 anni un’espansione in Cina per quanto riguarda gli accordi con nuovi brand da distribuire digitalmente in esclusiva”.

E il Presidente ha aggiunto che “la crescita attesa del portafoglio marchi e delle partnership con i marketplace in Cina fa ben sperare di arrivare ad un’incidenza del mercato cinese a circa il 30% del fatturato complessivo del Gruppo entro i prossimi cinque anni”.

Passando poi al buon andamento in Borsa delle ultime sedute, Mancini ha affermato che “dal momento in cui è stata  comunicato il conferimento dell’area media, a quando sono stati comunicati i risultati, anche grazie al Piano Industriale e alla Star Conference, abbiamo guadagnato circa il 15% e una capitalizzazione di 10 milioni”.

“Quello che però colpisce – spiega il manager – sono i volumi che sono aumentati nell’ordine di 4-5 volte la media, riflettendo l’attenzione da parte di investitori italiani e internazionali che erano un po’ scarichi sul titolo. Da questo punto di vista la Star Conference è stata un’ottima vetrina”.

A ciò si è aggiunto anche il segnale positivo dell’avvio di copertura sul titolo da parte degli analisti di Banca Imi, che hanno assegnato la raccomandazione “Buy” e target price a 6,2 euro, un prezzo che rispetto alla quotazione corrente incorpora un upside di oltre il 60 per cento. Valutazioni che riflettono un’accoglienza positiva del nuovo piano industriale, basato su ipotesi di base corrette rispetto ai prossimi 2-3 anni.