Servizi Finanziari (-0,3%) – Bene Azimut (+0,4%) e Banca Generali (+1,1%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,3% e in controtendenza rispetto all’omologo europeo (+0,7%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (invariato).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con i rappresentanti delle due superpotenze che si sono incontrati la scorsa ottava e lo faranno anche in questa. Il sentiment sembra abbastanza buono.

Ulteriore incertezza è generata dal fronte della Brexit, con il Parlamento inglese che ha bocciato per la terza volta l’accordo raggiunto dal premier Theresa May con l’Unione Europea, il cui presidente, Donald Tusk, ha convocato un vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo il prossimo 10 aprile. La data per l’uscita (no-deal) a questo punto resterebbe il 12 aprile.

In riferimento all’Italia, gli ultimi rumor di stampa indicano che l’esecutivo nella nuovo Def di aprile potrebbe ridurre le proiezioni di crescita per l’anno in corso allo 0,1%-0,2% dall’1% attuale, con il rapporto deficit/Pil che aumenterebbe al 2,3-2,4% dal 2,04 per cento. Lo stesso inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, ha sottolineato che la crescita è sottotono.

“Sono preoccupato nel vedere che l’economia italiana continua a regredire. Quando ci siamo messi d’accordo io e il presidente Conte sul quadro generale del bilancio italiano avevamo pensato che la crescita sarebbe stata dell’ordine dell’1 per cento. Sappiamo che oggi quella cifra deve essere rivista al ribasso e dunque, visto il pesante debito pubblico italiano tutte le politiche che gravitino attorno alla nozione di rilancio del bilancio saranno limitate”, ha dichiarato il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker.

Lo stop del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, con Azimut (+0,4%) che prosegue il momento positivo. Ben intonata Banca Generali (+1,1%).

Frena Exor (-0,6%), mossasi in scia all’andamento contrastato delle principali controllate quotate e con la holding che avrà l’Investor Day il prossimo 21 novembre.

Nel Mid Cap rallenta nuovamente Banca Ifis (-0,8%) con la Banca d’Italia che ha avviato un’ispezione ordinaria dopo le recenti operazioni straordinarie, mentre tornano gli acquisti su doBank (+2,9%). Bene Cerved (+2,2%), che ha perfezionato l’acquisto di Eurobank Property Solutions.

Sullo Small Cap risale ancora Banca Intermobiliare (+2,2%), con la banca che potrebbe crescere anche per linee esterne. Altra seduta positiva per DeA Capital (+1,4%), che secondo quanto si apprende dalla stampa sta lavorando al lancio di un nuovo fondo dedicato all’agroalimentare.