“Nel futuro vedo ancora acquisizioni e fusioni. Se c’è l’occasione Hera di certo non si tira indietro ed è pronta a cogliere tutte le opportunità”. Esordisce così Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, intervistato dal Corriere della Sera.
Il gruppo è cresciuto grazie a una quarantina tra fusioni e acquisizioni. Tra le più recenti si ricordano l’abruzzese Sangroservizi, società attiva nella vendita di gas naturale con circa 7.000 clienti, nel novembre del 2018, e le ferraresi CMV Servizi e CMV Energia e Impianti, lo scorso febbraio.
Tommasi di Vignano ricorda che “la crescita per linee esterne è un pilastro che non può mancare nella nostra strategia, anche perché operiamo in un settore che si presenta ancora molto frammentato”.
Una strategia che si affianca alla crescita organica per la quale il piano industriale al 2022, approvato lo scorso gennaio, ha stanziato 3 miliardi di investimenti destinati a tutte le aree di business, tra reti, in particolare acqua e gas, energia e ambiente.
“La nostra ambizione – aggiunge Tommasi di Vignano – è di continuare a giocare un ruolo di primo piano nel consolidamento del settore, sia attraverso la fusione con altre multi utility operanti in territori limitrofi al nostro e controllate da enti locali, sia con le acquisizioni nei mercati liberalizzati, dove i venditori sono prevalentemente soggetti privati interessati a valorizzare il loro investimento”.
Il presidente infatti non esclude per il 2019 operazioni di M&A, che “finora hanno rappresentato il 50% della nostra crescita complessiva”.