Il Ftse Italia Media chiude in territorio positivo (+2,5%) l’ottava dall’1 al 5 aprile. Termina a +2,4% il corrispondente indice europeo di confronto, mentre guadagna il 2,2% la Borsa di Milano.
A livello settoriale, la settimana ha visto, anzitutto, l’osservatorio Fcp (Federazione Concessionarie Pubblicità) pubblicare i dati relativi agli investimenti pubblicitari online di febbraio 2019, saliti dello 0,5% a 34,6 milioni.
Inoltre, sono stati divulgati i dati della raccolta pubblicitaria su stampa, sempre a febbraio, che hanno evidenziato un calo del fatturato publicitario a 61,6 milioni (-5,1%).
Infine sono stati resi noti i dati di febbraio relativi al fatturato pubblicitario attraverso la Go Tv, scesi dello 0,3% a 1,2 milioni.
La migliore delle Mid Cap e dell’intera ottava è stata Mondadori Editore (+12,5% a 1,74 euro). Giovedì gli analisti di Banca Akros hanno ribadito la raccomandazione “Buy” e il prezzo obiettivo a 2,40 euro.
Bene Mediaset, in rialzo del 3,1 per cento. Ad inizio ottava il Presidente del Biscione, Fedele Confalonieri, a margine di un evento a Milano, ha riferito che il management sta valutando sulle possibili possibili alleanze o aggregazioni con i media europei. Il numero uno di Mediaset ha comunque sottolineato che le valutazioni sono ancora nella fase preliminare.
Le indiscrezioni di stampa hanno riferito che anche Mediaset Premium si è unita al Biscione, RTI e Fininvest nella battaglia legale contro Vivendi richiedendo un risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale derivante dall’inadempimento del contratto siglato ad aprile 2016 per il passaggio della pay-tv al gruppo francese.
Nella relazione del bilancio 2018 di Mediaset, si afferma che la richiesta di risarcimento dei danni patiti dal Biscione, RTI e di Fininvest si aggira attrono ad una somma complessiva non inferiore ai 3 miliardi di euro.
Le udienze potrebbero riprendere a maggio, dopo che il giudice avrà sciolto le riserve sulle istanze istruttorie e sulla richiesta di sospensiva avanzata da Vivendi.
Tra le Small Cap ben intonata Giglio Group (+3,1%), che martedì ha emesso un un prestito obbligazionario non convertibile per 5 milioni al tasso d’interesse del 4,572% per la durata di 8 anni e sei mesi con la garanzia di Sace e Cassa Depositi e Prestiti tra gli investitori qualificati.
Triboo termina sulla parità a 1,82 euro. Giovedì gli analisti di Banca Imi hanno confermato il giudizio Buy e il target price a 2,70 euro. Prima del weekend, invece, quelli di ValueTrack hanno ritoccato il fari value a 2,75 euro.