L’agenzia di rating Fitch ha abbassato il giudizio di rating su Tim a livello BB+ (da BBB-) con outlook stable.
Il downgrade riflette la violazione di una soglia fissata dall’agenzia sui flussi di cassa, in particolare il parametro funds from operations (FFO) adjusted net leverage. A fine 2018 l’indicatore si è attestato a 4,7x e, secondo gli esperti, è improbabile che entro 2-3 anni scenda su base organica al di sotto della soglia fissata da Fitch per giustificare un rating BBB-.
La violazione è stata determinata principalmente dai costi dello spettro 5G e dalla generazione di free cash flow inferiori alle attese. I FFO di Tim nel 2018 sono stati del 10% inferiori alle attese.
Le pressioni concorrenziali sull’Ebitda, i costi di ristrutturazione in corso e il fabbisogno di capitale circolante potrebbero limitare la capacità di riduzione dell’indebitamento organico della società nei prossimi esercizi.
Fitch sta anche rivedendo la soglia di FFO net adjusted leverage necessaria per ottenere un rating investment grade, portandola a 4.0x da 4.2x, per incorporare un approccio più cauto rispetto ai cambiamenti del mercato e dalla maggior concorrenza nel mobile.
Lo scorso ottobre Fitch aveva già tagliato l’outlook a “negativo” citando l’aumento della pressione competitiva scaturita dall’ingresso nel mercato italiano di Iliad.