Utility Aim (+0,4%) – Acquisti su Renergetica (+5,6%) e Gel (+4%)

La scorsa settimana l’indice Ftse Aim Italia ha riportato un calo dello 0,7%, in controtendenza rispetto agli indici londinesi, il London Ftse Aim 100 (+0,9%) e il London Ftse Aim All Share (+0,6%).

Il volume dei titoli scambiati è stato pari a 5.308.579 azioni, inferiore rispetto all’ultimo mese.

L’indice Limeyard Finnat Aim Italia 100 ex Spac ha ceduto l’1,5 per cento.

L’indice Aim Servizi Pubblici ha riportato un rialzo dello 0,4 per cento.

Ottava tonica per Renergetica (+5,6%) che ha ricevuto la notifica ufficiale relativa all’aggiudicazione del bando internazionale emesso da TANESCO (Tanzania Electric Supply Company Limited) e sta valutando la documentazione contrattuale relativa a servizi di consulenza per lo sviluppo di una rete ibrida (solare/eolica/diesel) in Mafia Island. La società provvederà a comunicare ulteriori dettagli una volta definiti gli accordi contrattuali.

Ben comprata anche Gel che porta a casa il 4 per cento.

In rialzo dello 0,4% PLT Energia che nel 2018 ha registrato un Ebitda in crescita del 4,5% a 36,9 milioni.

Si ricorda che lo scorso 14 marzo la Consob ha approvato il documento di Opa volontaria totalitaria promossa da Baya, Nexte 1 e Nous, finalizzata alla revoca le azioni dalle negoziazioni sull’AIM di PLT Energia.

In flessione dello 0,5% Elettra Investimenti che, attraverso la controllata Gea, si è aggiudicata la gara per la manutenzione dei gruppi di cogenerazione Jenbacher di proprietà di Hera Ambiente, società del gruppo Hera.

La controllata Alea Energia ha perfezionato con Esco Lazio l’acquisizione del 100% di Esco Biogas, come previsto dal contratto preliminare sottoscritto lo scorso 19 marzo.

In coda Agatos (-3,5%) che ha reso noto che l’azionista Zeus Capital Alternative Best Opportunities è sceso al di sotto della soglia di rilevanza del 10%.

La holding attiva in soluzioni per l’efficientamento energetico ha comunicato che il closing previsto per la cessione di un impianto fotovoltaico, posseduto per una quota di minoranza dalla controllata Agatos Energia per un valore di circa 1,2 milioni, è stato posticipato di 15 giorni lavorativi a fare data dal 1° aprile 2019.

Il Cda di Agatos ha deliberato di posticipare l’approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 al prossimo 11 giugno. L’assemblea per l’approvazione dei conti è stata così rimandata al 28 giugno (in prima convocazione) e al 10 luglio (in seconda convocazione).

L’Arera ha approvato i criteri di regolazione tariffarie per il servizio di trasporto e misurazione del gas naturale per il quinto periodo di regolazione (2020-2023). Tra gli aspetti principali si ricordano la conferma della durata del periodo regolatorio di quattro anni (2020-2023), l’attuale valore del beta unlevered a 0,364 e, di conseguenza, il valore del WACC regolato a 5,7% per gli anni 2020 e 2021.

Dall’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano curata dall’ENEA, l’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, emerge che dopo un decennio di crescita, per la prima volta nel 2018 in Italia si è assistito a un calo della produzione da eolico e fotovoltaico (-3%). Un contesto in cui sembrerebbero a rischio gli obiettivi di decarbonizzazione che l’italia si è data, quali il target del 30% di rinnovabili al 2030 e la riduzione delle emissioni.

Lo scorso mese di marzo il consumo di gas naturale in Italia è stato pari a 6.943 milioni di metri cubi, in calo del 15,7% rispetto allo stesso mese del 2018. Un andamento che riflette le temperature miti del mese scorso, soprattutto a confronto con un marzo 2018 gelido a causa alla perturbazione Burian.

Il mese di aprile è partito con una media dei prezzi elettrici sul mercato all’ingrosso in Italia pari a 58,7 €/MWh, in aumento del 18,8% rispetto ad aprile del 2018 e dell’11,1% rispetto a marzo 2019.

Il primo aprile le quotazioni del gas naturale presso il Punto di scambio virtuale (Psv) si sono mosse intorno a 17,6 €/MWh, cioè il 16% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018, e il 10,2% in meno rispetto a inizio marzo 2019.

In base al DL Crescita gli enti locali potranno usufruire di un pacchetto da 500 milioni, finanziati dal Fondo sviluppo e coesione, che i sindaci dovranno spendere per piccole opere legate al risparmio energetico e alla messa in sicurezza degli edifici pubblici. Obiettivo principale è la promozione del risparmio energetico negli edifici pubblici e l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

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