Le trattative per la fusione Deutsche Bank-Commerzbank non sembrano prendere quota.
Spirano molti contrari all’operazione, dai dipendenti delle due banche ai sindacati ai regolatori, passando per i membri dello stesso partito socialdemocratico, gli investitori e i cittadini tedeschi.
Diverse fonti di stampa negli ultimi giorni riportano malumori e dubbi sulla possibile fusione tra i due istituti tedeschi, mettendo in discussione la volontà del ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, principale promotore dell’operazione.
Uno dei maggiori ostacoli, oltre che al taglio di personale, riguarda l’aumento di capitale, che dovrebbe essere effettuato per finanziare l’operazione e che sarebbe in parte e inevitabilmente pagato dai cittadini tedeschi. L’aumento servirebbe anche a rafforzare i coefficienti patrimoniali, Cet1 ratio in primis. I rumor parlano di 10 miliardi.
Venerdì 26 aprile si riunirà il cda di Deutsche Bank per approvare la trimestrale e si dovrebbero avere più indicazioni circa l’avanzamento delle trattative e la posizione del management dell’istituto tedesco.
Nel frattempo, sempre secondo fonti di stampa, si sarebbero fatte avanti altre banche europee per Commerzbank, su tutte Ing e UniCredit.
Tali indiscrezioni spingono le quotazioni della banca tedesca, che da inizio anno hanno guadagnato il 40,3% passando da 5,76 euro a 8,1 euro (prezzo di chiusura di ieri). Valutazione che comunque rimane un terzo del prezzo necessario al governo tedesco per pareggiare l’investimento.
Oggi sul listino di Francoforte, intorno alle 14:15, Commerzbank perde l’1,6% a 8 euro, mentre Deutsche Bank cede lo 0,6% a 7,78 euro.