ValueTrack ha rivisto il fair value assegnato alle azioni Vimi Fasteners da 4 a 2,8 euro, corrispondente a un potenziale di rivalutazione del 12% rispetto alla quotazione attuale.
La revisione segue la pubblicazione dei risultati dell’esercizio 2018, rivelatisi al di sotto delle attese degli analisti per effetto della contrazione riscontrata nella seconda metà dell’anno nel settore Automotive, principale mercato di sbocco del gruppo.
A causa del rallentamento del mercato, causato da diversi fattori tra cui le tensioni Usa-Cina, l’indebolimento dello scenario macroeconomico e l’introduzione dei nuovi standard sulle emissioni in Europa, i principali player del settori hanno infatti congelato o rinviato alcuni ordini.
Secondo ValueTrack, Vimi Fasteners ha sofferto in particolare il forte posizionamento sul segmento premium di auto tedesche e la performance deludente di un cliente chiave come Maserati, oltre alle incertezze legate al processo di elettrificazione.
Lo scenario nel settore Automotive rimane sfidante anche quest’anno, con il calo della domanda che dovrebbe protrarsi almeno fino alla metà del 2019 per poi mostrare tiepidi segnali di ripresa nella seconda metà.
L’outlook rimane invece solido, soprattutto nel lungo periodo, per gli altri mercati di sbocco di Vimi Fasteners come l’Oil & Gas, in virtù di un prezzo del petrolio stimato tra 75 e 80 dollari/barile, e l’Aerospace dove la domanda non sembra affetta dai recenti problemi di Boeing.
Su queste basi ValueTrack ha abbassato le stime per il periodo 2019-2021, incorporando anche una riduzione della marginalità legata al processo di espansione della capacità che dovrebbe terminare verso metà anno, parzialmente compensato a livello di Ebitda dall’introduzione del principio contabile IFRS 16.
Quest’anno, dunque, i ricavi sono previsti in calo a 49,2 milioni, l’Ebitda adjusted a 6,7 milioni e l’utile netto stabile a 1,6 milioni, riflettendo una difficile prima metà del 2019 e una seconda metà più agevole, soprattutto se confrontata con l’anno precedente.
Nel 2021, invece, il fatturato dovrebbe raggiungere i 56,2 milioni (Cagr 2018-22 del 2,4%), l’Ebitda gli 8,6 milioni (Cagr del 14,1%) e l’utile netto i 3,1 milioni (Cagr del 23,4%).
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