Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dell’1,4% e allineato all’omologo europeo (+1,2%), beneficiando del recupero del comparto bancario (+2,3%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1,4%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, dopo le nuove tensioni a colpi di tariffe reciproche, anche se le trattative proseguono.
Riguardo all’Italia, le nuove stime sulla crescita e sui saldi di finanza pubblica sull’Italia da parte della Commissione Europea per il 2019 hanno limato da +0,2% a +0,1% l’aumento del Pil, mentre il rapporto deficit/Pil è atteso aumentare al 2,5%, aumentando ancora di più il focus degli investitori sulla tenuta del bilancio pubblico tricolore.
“Il nervosismo dei mercati, che si legge nelle oscillazioni dello spread, è ingiustificato ma comprensibile alla vigilia di queste importanti elezioni europee. Ingiustificato perché gli obiettivi di finanza pubblica del Governo sono quelli proposti dal Governo stesso e approvati dal parlamento con il Documento di economia e finanza”, ha dichiarato l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria.
“Il Governo è al lavoro perché questi obiettivi siano raggiunti nel quadro di una politica di sostegno alla crescita e all’occupazione”, ha precisato il ministro dell’Economia.
È nell’interesse dell’Italia avere una politica di bilancio credibile”, ha sottolineato il Commissario Europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
La risalita del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, incluse Azimut (+1,1%), che pagherà l’80% del dividendo da 1,50 euro in contanti, e Fineco (+2,4%), uscita nei giorni scorsi dal perimetro del gruppo UniCredit.
Tra le Mid Cap si interrompe il tentativo di rimonta di Banca Ifis (-0,7%), con l’azionista di maggioranza che però dimostra di avere fiducia sulle prospettive della banca. Tornano gli acquisti su doBank (+1,2%), che si appresta ad acquistare alti 1,5 miliardi di Npl, e Cerved (+0,4%), con la società che presenta interessanti potenzialità di crescita.
Altra seduta molto positiva per Nexi (+3,9%), che ha confermato la guidance dopo la pubblicazione della trimestrale e su cui è stata esercitata in parte l’opzione greenshoe nell’ambito della quotazione.
Tra le Small Cap rallenta ancora Banca Intermobiliare (-0,3%), i cui conti trimestrali hanno mostrato un aumento del deficit. Ok illimity (+0,2%), il cui primo trimestre ha messo in luce crediti netti verso la clientela salite a 513 milioni e con la banca che ha avviato una partnership con Raisin.