Banche (-1,5%) – Lettera su Big e Mid Cap

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,5% e in linea all’analogo europeo (-1,6%), rallentando anche il Ftse Mib (-2,1%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, alimentate dall’aumento dell’incertezza sul fatto che Stati Uniti e Cina possano arrivare ad un accordo commerciale, dopo il nuovo scontro a colpi di dazi reciproci, con le incertezze che prevalgono sulla prosecuzione dei negoziati.

Ad alimentare i timori le nuove incognite sulla Brexit, con il Parlamento inglese che a giugno difficilmente approverà il nuovo accordo proposto dal premier, Theresa May, che potrebbe dimettersi oggi secondo i rumor.

Riguardo all’Italia, le nuove proiezioni sulla crescita e sui saldi di finanza pubblica da parte dell’Ocse per il 2019 hanno leggermente aumentato da -0,2% a 0% l’aumento del Pil, mentre il rapporto deficit/Pil è previsto al 2,5% e il rapporto debito/Pil al 134,1 per cento.

Nonostante le divergenze all’interno del Governo, i due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, continuano a ribadire che l’esecutivo andrà avanti altri quattro anni, mentre il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, continua a rassicurare sulla tenuta dei conti pubblici.

In questo contesto il comparto bancario ha perso ulteriore terreno, anche a causa dello spread Btp-Bund risalito in area 280 pb (fonte Mts Markets), restando in attesa dell’esito delle elezioni europee partite ieri e che si concluderanno domenica prossima.

Intanto, dalle minute relative all’ultima riunione della Bce è emerso che le condizioni della nuove operazione di Tltro dipenderanno dai dati macro, mentre è stata ribadita la necessità di effettuare un’analisi sugli impatti dei tassi negativi suo bilanci bancari.

Lettera su tutti i titoli del Ftse Mib, incluse le due big, Intesa Sanpaolo (-2%) e UniCredit (-1,1%), con entrambe le banche decise ad accelerare nel de-risking.

Sul Mid Cap, in rosso Credem (-2,3%), Creval (-2%), Popolare Sondrio (-1,4%) e Mps (-3%), con quest’ultima concentrata sulla prosecuzione del de-risking con l’obiettivo di ridurre gli Utp di 2 miliardi nel 2019, nonostante un contesto macro sfidante.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, mentre si sta cercando in tutti di modi di arrivare a una soluzione di mercato per rimettere in carreggiata la banca, con novità che potrebbero emergere tra quattro/cinque settimane.

In controtendenza Banca Finnat (+0,3%), i cui conti del primo trimestre hanno messo in luce una buona performance operativa.