Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dello 0,8% e al di sopra dell’analogo europeo (+0,1%), beneficiando della tenuta del comparto bancario (+0,1%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,7%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, alimentati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, che sembrano attenuarsi per ora dopo il vertice tra i due presidenti al G20 di sabato scorso che ha sancito la ripresa ufficiale dei negoziati.
Sul versante nazionale, il focus rimane sull’inizio della “trattativa” tra Commissione UE ed esecutivo di Roma per scongiurare l’avvio della procedura di infrazione contro l’Italia per debito eccessivo.
“Abbiamo approvato il disegno di legge sull’assestamento di bilancio, possiamo inviarlo a Bruxelles, sul piatto ci sono oltre 7 miliardi che ci consentono di dire che siamo in linea con le previsioni per il famoso 2,04% di deficit/Pil”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
La Commissione UE si riunirà oggi per deliberare se proporre o meno all’Ecofin la citata procedura, richiedendo magari all’esecutivo tricolore anche chiarimenti sulle politiche per il 2020.
La buona resistenza mostrata dsl settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra cui sul Ftse Mib chiudono sopra la parità Azimut (+0,1%) e Fineco (+0,5%) e sul Mid Cap Banca Mediolanum (+0,5%) e Banca Generali (+0,4%). Sempre sul Mid Cap, in luce Anima (+2,6%), dopo che Mediobanca ha alzato la raccomandazione ad ‘outperform’, come riportato da Bloomberg.
Sul Ftse Mib rallenta Nexi (-0,2%), entrata nel listino principale di Piazza Affari una settimana fa, mentre gli acquisti premiano Exor (+0,8%) nonostante l’andamento contrastato delle principali controllate quotate.
Sul Mid Cap continuano i realizzi su doValue (-0,3%), la quale ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre rimbalza ancora Banca Ifis (+2,3%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi. Proseguono le vendite su Cerved (-1%), con Mps che ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.
Ok illimity (+0,2%), che ha acquistato altri 555 milioni di Npl e anche rilevato il 70% di IT Auction.
Tra le Small Cap resistono Intermobiliare (+0,4%), che nei giorni scorsi ha ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare, e Mittel (0,0%), che ha investito 11,4 milioni nel settore arredo bagno e concluso un accordo in quello delle RSA.