Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina l’ottava con uno scatto del 3,7% e battendo l’analogo europeo (+2,3%), beneficiando dello sprint del comparto bancario (+7,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (+3,5%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, alimentati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, che sembrano attenuarsi per ora dopo il vertice tra i due presidenti al G20 di qualche giorno fa che ha sancito la ripresa ufficiale dei negoziati.
Sul versante nazionale, la Commissione UE ha preso la decisione di non consigliare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che l’esecutivo di Roma ha varato i provvedimenti che servivano a diminuire il rapporto deficit/Pil al 2,04% nel 2019.
“La sfida non è finita. Dobbiamo concentrare gli sforzi per proseguire su questa strada virtuosa e aumentare il nostro potenziale di crescita grazie a una spinta a investimenti, produttività e competitività”, ha affermato alla stampa l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria.
“La nostra economia è solida, lo spread cala, i conti sono in ordine, ci sono tutti i presupposti per proseguire con fiducia nel tutelare e realizzare gli interessi degli italiani”, ha dichiarato, sempre alla stampa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“La Commissione manterrà sotto sorveglianza l’effettiva attuazione degli obiettivi sui quali si è impegnato il Governo italiano”, hanno comunicato da Bruxelles.
L’ottima settimana dal settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra cui sul Ftse Mib balza Fineco (+9%), che sta valutando la possibile emissione di strumenti AT1 fino a un massimo di 200 milioni entro il 2019 e che ha riportato una solida raccolta netta a giugno.
Sempre sul listino principale, in gran spolvero Azimut (+3%), il cui presidente Pietro Giuliani ha spiegato che il business internazionale vale 1,5 miliardi e crescerà nel prossimi anni e indicato una raccolta netta di circa 700 milioni relativa al mese di giugno.
Sul Mid Cap sugli scudi Banca Generali (+4,1%) e Anima (+9%), in attesa del dato sulla raccolta netta di giugno. Tonica Banca Mediolanum (+2,7%), grazie anche al buon dato sulla raccolta netta di giugno.
Sul Mid Cap ben impostate doValue (+3,8%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira e, soprattutto, Banca Ifis (+13,3%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi. Male Cerved (-2,7%), con Mps che ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.
Molto bene illimity (+3%), che ha acquistato altri 555 milioni di Npl ed erogato un nuovo finanziamento.
Tra le Small Cap spicca Banca Sistema (+7,2%), la cui controllata ProntoPegno ha avuto l’ok di Bankitalia ad operare, mentre limita il calo Banca Intermobiliare (-0,4%), che ha ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.