Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina sulla parità e in linea all’analogo europeo (-0,1%), beneficiando solo marginalmente degli acquisti sul comparto bancario (+0,8%) e chiudendo al di sotto del Ftse Mib (+0,6%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, alimentati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, che paiono attenuarsi per ora dopo la riapertura dei negoziati.
Intanto, le circostanze sembrano indicare un taglio dei tassi di 25 pb da parte della Fed nella riunione di fine luglio, mentre la Bce ha confermato una possibile nuova politica monetaria espansiva nel caso si protragga il rallentamento economico.
Sul versante nazionale, la Commissione UE ha preso la decisione di non consigliare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che l’esecutivo di Roma ha varato i provvedimenti che servivano a diminuire il rapporto deficit/Pil al 2,04% nel 2019.
L’organismo comunitario ha poi mantenuto le proiezioni di crescita del Pil al +0,1% nel 2019 al +0,7% nel 2020, rimarcando che “i rischi sullo scenario di crescita restano significativi specie sul 2020, anno particolarmente impegnativo per i conti pubblici”.
La seduta tonica del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra cui sul Ftse Mib si mette in evidenza Azimut (+0,8%), supportata anche dal solido andamento della raccolta netta di giugno, mentre sul Mid Cap spicca Banca Generali (+1,5%), sostenuta dal buon dato sulla raccolta netta di giugno.
Sul Ftse Mib continua il buon momento di Nexi (+1,7%), la cui tecnologia è stata scelta da Ubi per i nuovi bonifici istantanei.
Sul Mid Cap realizzi su doValue (-2,8%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre rallenta ancora Banca Ifis (-1%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi. Rimbalza Cerved (+4,4%), reduce da diverse sedute no dopo che Mps ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.
Tra le Small Cap stop per Banca Sistema (-1,4%), la cui controllata ProntoPegno ha avuto l’ok di Bankitalia ad operare, mentre proseguono le vendite su Banca Intermobiliare (-3,4%), che ha da poco ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.