Il Ftse Italia Servizi Finanziari avvia la settimana con un rialzo dello 0,4% e poco sopra all’analogo europeo (+0,2%), risentendo solo parzialmente della lieve frenata del comparto bancario (-0,8%) e facendo leggermente meglio del Ftse Mib (invariato).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, alimentati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, che paiono attenuarsi per ora dopo la riapertura dei negoziati.
Intanto, le circostanze sembrano indicare un taglio dei tassi di 25 pb da parte della Fed nella riunione di fine luglio, mentre la Bce ha confermato una possibile nuova politica monetaria espansiva nel caso si protragga il rallentamento economico.
Sul versante nazionale, la Commissione UE ha preso la decisione di non consigliare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che l’esecutivo di Roma ha varato i provvedimenti che servivano a diminuire il rapporto deficit/Pil al 2,04% nel 2019.
La frenato del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra cui sul Ftse Mib gli acquisti premiano Azimut (+1,1%), supportata anche dal solido andamento della raccolta netta di giugno.
Sul listino principale dopo i guadagni delle scorse sedute scatta qualche realizzo su Nexi (-0,1%), la cui tecnologia è stata scelta da Ubi per i nuovi bonifici istantanei.
Sul Mid Cap ritraccia doValue (-3,9%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre torna a salire Banca Ifis (+4,7%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi. Nuova frenata per Cerved (0,0%), con Mps che ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.
Tra le Small Cap continuano le prese di beneficio su Banca Sistema (-3,5%), la cui controllata ProntoPegno ha avuto l’ok di Bankitalia ad operare. Risale Banca Intermobiliare (+2,4%), che ha da poco ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.