Servizi Finanziari (-2,7%) – Segni rossi diffusi sul settore

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo del 2,7% ma facendo peggio dell’analogo europeo (-1,3%), risentendo della frenata del comparto bancario (-2,4%) e tenendo meglio del Ftse Mib (-2%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, anche a causa delle persistenze incertezze sulla questione commerciale Usa-Cina.

Nel frattempo, la Fed dovrebbe abbassare i tassi di 25 pb nella riunione in programma oggi.

Per quanto riguarda l’Italia, a farla da padrone sono i dubbi circa la tenuta del Governo, a causa dei contrasti di Lega e Movimento 5 Stelle su varie tematiche.

La seduta no del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, in attesa dei conti del secondo trimestre, già divulgati da Banca Generali (-1,8%) sul Mid Cap, che ha contenuto il calo sotto il 2%, e risultati in crescita.

Sul Ftse Mib ancora vendite su Nexi (-2,1%), nonostante i buoni risultati del primo semestre che hanno permesso di migliorare la guidance per il 2019. Male Exor (-3,3%), mossasi in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate.

Sul Mid Cap frenano Banca Ifis (-3,2%), in attesa dei conti, doValue (-4,3%), che ha ricevuto nuovi mandati di gestione per 1,5 miliardi di Npl e in attesa dei risultati, e Cerved (-2,3%), nonostante una semestrale in crescita e l’acquisizione annunciata.

Tra le Small Cap lettera su Banca Sistema (-0,8%), che ha conferito il ramo ‘Credito su Pegno’ in ProntoPegno e in attesa dei conti, e Banca Intermobiliare (-2,5%), che pubblicherà i conti in settimana.