Il Ftse Italia Banche chiude con una flessione dello 0,1% e in linea all’omologo europeo (0,0%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,6%) di chiudere in territorio positivo.
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, anche a causa delle persistenze incertezze sulla questione commerciale Usa-Cina. Nel frattempo, la Fed ha abbassato i tassi di 25 pb nella riunione di ieri.
Per quanto riguarda l’Italia, a farla da padrone sono i dubbi circa la tenuta del Governo, a causa dei contrasti di Lega e Movimento 5 Stelle su varie tematiche, mentre l’Istat ha confermato la stagnazione dell’economia italiana con il dato del secondo trimestre.
In questo contesto lo spread Btp-Bund si è mantenuto in area 200 pb (fonte Mts Markets), frenando ancora comparto bancario, mentre nel frattempo è partita la tornata delle trimestrali.
In rosso quasi tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali contiene il calo Intesa Sanpaolo (-0,3%), grazie alla buona trimestrale riportata e all’accordo siglato con Prelios su 10 miliardi di Utp. Acquisti su Banco Bpm (+0,8%), che pubblicherà i conti la prossima settimana.
Sul Mid Cap lettera su Credem (-0,3%), Popolare Sondrio (-0,2%) e Creval (-1,5%), che divulgheranno i risultati nei prossimi giorni.
Ancora realizzi su Mps (-2,8%), reduce da una forte corsa nell’ultimo mese e che prosegue con il de-risking, in attesa dei conti che saranno pubblicati oggi.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul piano di salvataggio, che ha avuto il via libera definitivo del Fitd.
Prosegue il rimbalzo di Banca Finnat (+1%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim e in attesa dei risultati e in attesa della trimestrale.