Chiude a +0,3% il Ftse Media Italia, poco superiore all’Euro Stoxx Tmi Media (+0,2%).
A catalizzare l’attenzione operatori è stata la decisione della Fed di ritoccare i tassi d’intesse di 25 punti base.
Nella conseguente conferenza stampa il chairman della banca centrale statunitense, Jerome Powell, ha lasicato intendere che la mossa non aprirà la strada ad un ciclo di tagli ma non escluderà nuovi interventi sul costo del denaro.
Nelle Mid Cap prevalgono gli acquisti con Mediaset (+1,3%) la migliore. Verso metà ottava la media company di Cologno Monzese ha accolto con riserva la richiesta di Simon Fiduciaria all’iscrizione nell’elenco dei soci del Biscione che hanno dritto ad esercitare il voto maggiorato.
Acquisti contenuti su Mondadori Editore (+0,5%), che ha perfezionato la cessione della controllata Mondadori France per 70 milioni, al quale si aggiunge un earn-out di 5 milioni.
Tra le Small Cap si è presa la scena Poligrafici Editoriale, che ha messo a segno un +3,1 per cento. Mercoledì la società ha svelato i conti del 1H 2019, che hanno mostrato un calo dei ricavi del 3,1% a 76,2 milioni e un peggioramento dell’Ebit, divenuto negativo per 1,7 milioni (positivo per 1,4 milioni nel primo semestre 2018).
In frazionale ascesa Italiaonline (+0,4%). Sunrise Investments ha superato la soglia necessaria per chiedere il delisting delle azioni ordinarie Italiaonline sul Mercato Telematico Azionario.
Inoltre, ieri sera, a mercati chiusi, il board ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019, che ha evidenziato ricavi digitali in crescita del 3,1% a 124 milioni.
Acquisti contenuti anche su Cose Belle d’Italia (+0,2%), la cui liquidità finanziaria netta a giugno è scesa a 0,7 milioni (cassa per 1,6 milioni a fine maggio).
Seduta incolore per Il Sole 24 Ore, che ieri sera, a mercati chiusi, ha svelato i conti del 1H 2019.
Inoltre, la società aveva reso noto che l’indebitamento finanziario netto a giugno era sceso a 31,6 milioni dal debito di 33,3 milioni a fine maggio.
In coda al comparto Rcs (-3,4%). I primi sei mesi dell’anno si sono chiusi con un calo dell’utile netto del 15,2% a 38,6 milioni e una diminuzione del debito di 10,1 milioni a 177,5 milioni.