I risultati semestrali del gruppo Hera, approvati lo scorso 30 luglio, hanno fatto registrare “tassi crescenti a tutti i livelli del conto economico”, a dimostrazione di come la multiutility “abbia saputo, ancora una volta, promuovere una crescita organica solida, in grado di compensare scenari non sempre favorevoli”, afferma Jens Hansen, Direttore IR del gruppo bolognese, in un’intervista rilasciata a Market Insight a commento dei conti dei primi sei mesi dell’esercizio in corso.
Gestione operativa che ha soddisfatto il management, con l’Ebitda salito del 4,3% a 546 milioni grazie al contributo di tutti i business regolati e a libero mercato, “nonostante la mite stagione invernale”. Dinamica amplificatasi a livello di Ebit (+5,6% a 289 milioni), nonostante i maggiori ammortamenti per gli investimenti e il consolidamento nel secondo trimestre di Cosea Ambiente e CMV.
Il tutto si è tradotto in un utile “in crescita dell’8,6% in confronto con il dato depurato delle componenti straordinarie registrate nella semestrale del 2018 (4,8 milioni di plusvalenza per la dismissione di Medea) in linea con il track record”.
Un gruppo solido anche dal punto di vista finanziario, grazie alla “generazione di cassa in grado di finanziare sia i crescenti investimenti sia i dividendi annuali, senza intaccare l’usuale solidità patrimoniale con un Debt/Ebitda a 2,55x”.
Risultati ottenuti in una realtà complessa, dotata di “una base impiantistica sempre crescente dove però, con la diversificazione, si riduce il rischio di effetti negativi da potenziali eventi straordinari”. Ricorda infatti Hansen come il gruppo, nel semestre appena concluso, abbia dovuto sostenere “manutenzioni ordinarie e straordinarie in alcuni impianti WTE che hanno limitato la capacità impiantistica per espandere i volumi trattati”, compensate tuttavia “da prezzi ricorrentemente al rialzo da quattro anni e da nuovi impianti, tra cui il nostro primo impianto di Bio-Metano, che è entrato in funzione a metà semestre”.
Da un lato il gruppo ha “ridotto i margini sui segmenti di clientela in Salvaguardia”, dall’altro però ha “espanso quelli sul mercato libero, Default e nel segmento FUI”.
Risultati che quindi “sono stati ottenuti attivando solide ‘leve’ di efficientamento e strategie di espansione che non hanno mai deluso negli ultimi sedici anni”.
Un semestre in cui il gruppo, spiega il Direttore IR, “ha messo in campo tanti progetti che hanno in parte già riflesso i loro benefici nel corso del primo semestre e che sono destinati ad aumentare nei prossimi trimestri”.
Ai progetti di crescita organica (quali espansione delle quote di mercato nell’energy, costruzione di nuovi impianti, aumento della clientela nel business energy e del waste treatment) si affiancano, infatti, “altri driver ‘di mercato’ che sostengono lo sviluppo”, tra cui “le tariffe nella distribuzione di gas e nella distribuzione di energia elettrica, l’introduzione di premialità nel servizio idrico e il continuo trend di crescita dei prezzi sul mercato di trattamento dei rifiuti”.
E non solo. Un ulteriore booster, in un settore fortemente frammentato come il nostro, è dato dall’M&A, che nel 2019 “ha visto la concretizzazione del consolidamento di CMV – multiutility del ferrarese – e di ATR Servizi, l’acquisizione di Cosea Ambiente e di una discarica a Pistoia e la conclusione dell’accordo quadro con Ascopiave”.
In merito a quest’ultimo, vincolante già a metà giugno – in occasione della firma del TermSheet -, lo scorso 31 luglio i Cda delle due società hanno deliberato la sottoscrizione di un accordo quadro che darà il via a una partnership commerciale nel Nord-Est attraverso la Joint Venture EstEnergy. JV sotto il controllo di Hera, che ne deterrà il 52% del capitale. Il residuo 48% sarà nelle mani della società guidata da Nicola Cecconato.
L’accordo, spiega Hansen, “concilia l’esigenza di Ascopiave di ri-focalizarsi sull’attività regolata della distribuzione del gas con il nostro obiettivo di espanderci nel territorio del Triveneto e di accrescere la nostra clientela energy fino ad oltre tre milioni di clienti”. E aggiunge, “Ascopiave conferisce i clienti a EstEnergy, mentre Hera concede ad Ascopiave alcune reti gas nel territorio di suo interesse”.
Guardando al futuro, “il fieno messo in cascina” fino ad oggi, afferma Jens Hansen, “ci consente di affermare che gli obiettivi del Piano al 2022 sono già stati raggiunti al 60%, pur essendo trascorso soltanto il 30% del tempo previsto per arrivare al target”.
Eppure, nonostante i solidi risultati raggiunti, la multiutility bolognese guarda oltre. “Siamo già all’opera – conclude Hansen – per riformulare il nostro Piano Industriale al 2023. Le aspettative di tutti gli analisti sulla semestrale sono state superate dai risultati e alcune novità sosterranno la crescita già nella seconda parte di quest’anno”.