Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1% e al di sotto dell’omologo europeo (-0,3%), non non impedendo però al Ftse Mib (+0,1%) di chiudere sopra la parità.
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha prestato giuramento, insediandosi ufficialmente. Ora il nuovo esecutivo, che ha ricevuto la fiducia del Parlamento, lavorerà alla manovra 2020.
“Il nostro obiettivo è la riduzione del debito e tenere conti in ordine, attraverso una crescita economica ragionata”, ha affermato il premier.
Nel frattempo, gli investitori restano in attesa delle decisioni che scaturiranno dalla riunione della Bce in calendario per oggi.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund leggermente risalito in area 160 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono scattati i realizzi dopo una prima parte di seduta positiva.
Prese di beneficio su tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali contengono il calo sotto l’1% Bper (-1%), che procede nell’integrazione di Unipol Banca, Mediobanca (-0,8%) e Intesa Sanpaolo (-0,7%)
Sul Mid Cap piccolo stop per Mps (-0,1%), con il Tesoro che entro fine anno deve comunicare come intende uscire dal capitale entro il 2021. Bene Creval (+2,5%), mentre rallentano Credem (0,0%) e Popolare Sondrio (-0,7%), con il fondo Amber salito sopra il 6% del capitale.
Tra le Small Cap, è arrivato l’ok da parte della Bce al piano di salvataggio di Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, mentre il prossimo 20 settembre si terrà l’assemblea per deliberare sull’aumento di capitale da 700 milioni necessario per l’esecuzione del piano. su cui vigilerà la stessa Bce secondo rumor.