Utility (+1,9%) – Denaro su Hera (+2,1%) ed Enel (+2%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso con un +1,9 per cento, al di sopra sia del corrispondente indice settoriale europeo di riferimento (+1,2%) sia del Ftse Mib (+0,7%).

Gli investitori hanno mantenuto lo sguardo puntato in particolare sulla riunione della Fed. Si segnala che il giorno prima, a seguito, di un improvviso rialzo dei tassi repo overnight, l’istituto ha annunciato e avviato una serie di operazioni di repurchase agreements per iniettare liquidità nel mercato monetario fino a 75 miliardi di dollari.

Focus inoltre sulle tensioni in Medio Oriente a seguito degli attacchi in Arabia Saudita e dopo che il presidente Trump ha annunciato nuove sanzioni contro l’Iran.

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp si è mosso in linea con quello degli altri governativi riducendosi a 0,88% con un differenziale di 139 punti base dal Bund tedesco.

Tra le Big la migliore è stata Hera (+2,1%), seguita da Enel (+2%).

Quest’ultima punta a ridurre del 70% le proprie emissioni dirette di gas serra per kWh entro il 2030, rispetto ai valori del 2017, con certificazione della Science Based Targets initiative (SBTi).

Acquisti anche su Terna (+0,9%), il cui Ad Luigi Ferraris, ha siglato con il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci e l’Ad di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, un accordo di programma per interventi orientati alla sicurezza del sistema elettrico e lo sviluppo del territorio regionale.

Tra le Mid ha fatto meglio Falck Renewables (+1,8%) mentre tra le Small gli acquisti hanno premiato maggiormente Acsm Agam (+2,3%).

In coda Seri Industrial (-3,3%) che ha fornito alcuni aggiornamenti in merito all’incendio verificatosi lo scorso 13 settembre presso lo stabilimento di Avellino della partecipata Industrie Composizione Stampati.