I risultati consolidati al 31 dicembre 2018 evidenziano un miglioramento grazie all’implementazione del Piano di Risanamento e Rilancio in atto unitamente all’Accordo Finanziario.
I ricavi consolidati dell’esercizio 2018 sono scesi del 14% su base annua a 24,5 milioni. Un andamento dovuto alla diminuzione dell’attività della linea di business “consulting” della digital company Softeco Sismat e a quella dell’attività di energy saving di TerniEnergia.
Tuttavia, grazie all’implementazione del Piano di Risanamento e Rilancio in atto, unitamente all’Accordo Finanziario, l’Ebitda cambia segno e torna positivo per 1,7 milioni (-1,8 milioni del 31 dicembre 2017), consentendo il recupero della marginalità (Ebitda Margin al 7%).
Migliora anche l’Ebit, il cui deficit si riduce a 4 milioni (-14 milioni al 31 dicembre 2017), dopo minori ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni, non ricorrenti, per 5,8 milioni.
Il conto economico si chiude con una perdita netta di 10 milioni, diminuita del 75,2% rispetto al deficit di 40,5 milioni dell’esercizio precedente, in conseguenza delle rilevanti svalutazioni registrate nel 2017 per le attività destinate alla vendita (Discontinued Operations – IFRS 5).
Le alienazioni previste sono finalizzate a sostenere il progetto di turnaround industriale, come previsto dal piano.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 cifra in 65,2 milioni, in calo di circa 39 milioni rispetto ai 104,3 milioni di fine anno 2017.
In sintesi ricordiamo che il Piano di Risanamento e Rilancio prevede:
- dismissione degli asset relativi alla realizzazione e vendita di impianti fotovoltaici e alla gestione di impianti per la produzione di energia da fonti alternative, nonché di quelli relativi alla Business Unit CleanTech, e contestuale rifocalizzazione sul settore della “digital energy”, da completare non oltre il 31 dicembre 2020;
- fusione per incorporazione di Softeco Sismat in TerniEnergia, da realizzare a fine 2019 per favorire l’ingresso nel settore hi-tech e digital;
- riscadenziamento del debito con istituti bancari, obbligazionisti e creditori in genere, per superare l’attuale situazione di tensione finanziaria.