La società presieduta da Ingmar Wilhelm archivia il primo semestre 2019 con ricavi consolidati da gestione in crescita su base annua del 22,9% a 3,3 milioni, grazie principalmente al maggiore fatturato legato alle attività di efficientamento energetico.
L’Ebitda si contrae del 77% a 27mila euro (119mila euro nel 1H 2019), principalmente per il venir meno rispetto al periodo di confronto di 1,4 milioni di incrementi di immobilizzazioni per lavori interni riferiti al progetto Marcallo in quanto completato e ora in via di cessione.
L’Ebit registra un deficit di 729mila euro, dimezzato rispetto al negativo di 1,5 milioni del periodo di confronto, beneficiando soprattutto della contrazione della voce accantonamenti e svalutazioni (-96,5% a 28mila euro) per il venire meno degli accantonamenti prudenziali legati agli assets derivanti dalla fusione inversa con TE Wind.
Il periodo in esame chiude con una perdita netta di pertinenza dei soci in calo del 47,6% a 953mila euro, dopo avere scontato oneri finanziari netti dimezzati a 157mila euro.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2019 cifra in 15,5 milioni, in calo di 1,1 milioni rispetto ai 16,7 milioni di fine dicembre 2018, grazie ai flussi di cassa derivanti dalla cessione di assets non strategici.
Nonostante la perdita di 954mila euro, che comporta per la capogruppo l’erosione
del capitale sociale di oltre un terzo con la conseguente necessità di adottare i provvedimenti previsti dal Codice Civile, il management ha ritenuto adeguato il principio della continuità aziendale e pertanto ha deciso di non convocare l’assemblea dei soci per deliberare l’abbattimento del capitale sociale.
Una decisione presa anche sulla base delle previsioni di sviluppo del business nel prossimo futuro, in linea con il business plan 2020-2022 aggiornato lo scorso 16 gennaio.
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