Nei cinque giorni dal 30 settembre al 4 ottobre l’indice settoriale della moda arretra dell’1,7%, limitando comunque i danni rispetto al corrispondente indice europeo di confronto (-2,8%) e al Ftse Mib (-2,5%).
Nell’ottava, focus sui dati macro americani che hanno segnalato una contrazione del manifatturiero e un rallentamento dei servizi, ma anche un job report relativamente solido che ha allentato le ipotesi di un nuovo ribasso dei tassi ad ottobre da parte della Fed
Sul fronte commerciale, in attesa degli incontri fra Usa e Cina di questa settimana, la Casa Bianca ha annunciato nuovi dazi sui prodotti europei, in risposta agli aiuti ad Airbus. In primo piano anche la Brexit, con la nuova proposta del premier britannico Boris Johnson accolta con poco entusiasmo dagli Stati europei.
Tornando al comparto della moda, chiudono in negativo le big Moncler (-1,1%) e Ferragamo (-3,8%), che ha rinnovato e riaperto la storica boutique uomo situata in via dei Condotti a Roma.
Vendite anche tra le Mid Cap Brunello Cucinelli (-2,8%), Tod’s (-4,8%) e Ovs (-8,2%). Quest’ultima ha reso noto che nei primi due mesi del trimestre corrente è migliorato l’andamento del business e che sono state soddisfatte tutte le condizioni sospensive previste dall’accordo modificativo del contratto di finanziamento esistente.
Fra le small cap, balzo di Safilo (+22,2%) in scia alle ultime indiscrezioni di stampa su un possibile interessamento di Kering.
Debole Zucchi (-2,1%), il cui indebitamento finanziario netto ad agosto è sceso a 38,5 milioni, dai 40,2 milioni di fine luglio scorso. Intanto, nessun possessore di azioni di risparmio ha esercitato il diritto di recesso dall’’Opa volontaria totalitaria promossa dalla società su oltre 3,4 milioni delle proprie azioni di risparmio.
Infine, si segnala che ad agosto l’indebitamento finanziario netto di Stefanel (sospeso) è ammontato a 89,4 milioni (88,9 milioni al 31 luglio scorso).