Giglio Group – Ricavi +3,2% a 28,7 mln, GMV a 58 mln nei 9 mesi 2019

Nei primi nove mesi del 2019 Giglio Group ha realizzato ricavi consolidati in aumento del 3,2% a 28,7 milioni, beneficiando della creazione della piattaforma tecnologica Ibox.

Il Gross Merchandise Value, pari al valore di tutti i beni venduti ai clienti finali, si è attestato a 58 milioni (58,9 milioni nei 9 mesi 2018).

Si ricorda che la società ha avviato un’operazione di rifocalizzazione delle attività che prevede la dismissione dell’area media, il cui closing è previsto nel quarto trimestre 2019. Di conseguenza la società ha evidenziato i risultati delle attività che costituiranno la nuova area di business e quelli del comparto destinato alla cessione.

L’Ebitda adjusted delle continuing operations è cresciuto del 29,1% a 1,8 milioni. Tale aggregato è normalizzato da oneri non ricorrenti per 1,4 milioni, di cui 0,7 milioni legati al conferimento in Vertice 360 degli asset afferenti al business media del gruppo e 0,5 milioni riferiti a imposte relative ad esercizi precedenti dovute dalla stabile organizzazione di Ibox SA.

L’Ebit adjusted delle continuing operations, al netto di suddetti oneri non ricorrenti e degli effetti IFRS 15, si è attestato a 0,6 milioni (1,2 milioni nei primi nove mesi del 2018).

Il risultato netto delle continuing operations adjusted, normalizzato dagli oneri non ricorrenti, è negativo per 1,5 milioni (utile di 0,4 milioni nei 9 mesi 2018). Tale aggregato sconta le imposte correnti per il 2019, relative alla stabile organizzazione della controllata Ibox SA, conteggiate sulla base della differente quantificazione del reddito elaborata dall’Agenzia delle Entrate.

Le attività destinate alla dismissione hanno invece registrato un perdita di 0,5 milioni in aumento da un precedente deficit di 0,2 milioni.

La perdita netta complessiva del periodo è aumentata a 2,9 milioni dai precedenti 0,6 milioni.

Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 22 milioni, in aumento di 2,8 milioni rispetto a fine 2018; escludendo l’applicazione dell’IFRS 16 suddetto aggregato risulterebbe in aumento di 1 milione a 20,2 milioni.

Tali importi non tengono conto  del valore dei titoli azionari che verranno ricevuti in conseguenza del conferimento dell’area Media.

Alessandro Giglio, presidente e Ad di Giglio Group, ha così commentato: “Passo dopo passo stiamo realizzando i primi risultati previsti nel nostro piano. Anzi, ci stiamo avvicinando all’importante soglia dei 100 milioni di euro di merce gestita sulle nostre piattaforme e-commerce ben prima di quanto ipotizzato. L’integrazione di Terashop nel perimetro del Gruppo Giglio infatti, ci proietta già al 30 settembre 2019 ad un volume aggregato di quasi 85 milioni di euro, raggiunto senza gestione congiunta, quasi quanto fatto dal solo Gruppo Giglio nel 2018. Tuttavia, non è solo questo l’obiettivo che volevamo raggiungere con l’acquisizione di Terashop, bensì essere parte attiva nel processo di consolidamento del settore e acquisire quote di mercato”.

E prosegue “La tecnologia all’avanguardia di Terashop con le molteplici innovazioni ci permette di raggiungere immediate sinergie di costo, che sono in corso di quantificazione. Per questo motivo da ora in poi il nostro focus non sarà solo legato all’espansione dei volumi di transato e del numero dei brand gestiti, ma anche al raggiungimento in anticipo della profittabilità prevista nel piano industriale. Le importanti  partnership nel settore del food ci confermano che siamo nella giusta direzione nel diventare il più grande esportatore digitale delle eccellenze del made in Italy”.