Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,3% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,2%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (-0,1%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che potrebbe essere parzialmente ratificato nelle prossime settimane.
Intanto, è stata raggiunta un’intesa tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit, anche se quest’ultima probabilmente slitterà al 31 gennaio 2020.
Sul fronte italiano, il Governo ha chiarito che nella bozza della manovra 2020 non c’è uno scostamento significativo dalle regole europee. L’esecutivo sta lavorando al documento definitivo da inviare alle Camere per l’approvazione.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund rimasto in area 130-135 pb, sul comparto bancario sono prevalsi gli acquisti.
Sul Ftse Mib bene UniCredit (+1,1%), che prosegue con il de-risking e su cui sono tornate le voci sulla possibile creazione di una sub-holding estera. Ok Mediobanca (+0,4%), con Leonardo Del Vecchio salito al 7,52% del capitale e in attesa del nuovo piano industriale.
Sul Mid Cap frena Mps (-1,6%), con il mercato che resta in attesa di novità sul fronte del de-risking e su come lo Stato intende uscire dal capitale.
Tiene Popolare Sondrio (+0,1%), concentrata sul de-risking che la Bce non ha dato il via libera all’acquisto di Caricento.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno. Il tutto in attesa della prossima fase.