Utility (+0,5%) – Denaro su Hera (+1,5%)

Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +0,5%, allineandosi al corrispondente indice europeo di confronto (+0,5%).

Chiusura contrastata per le borse europee, con Ftse Mib in flessione dello 0,2%, mentre Wall Street mantiene un andamento incerto aspettando l’annuncio della Fed sui tassi di interesse.

Sull’obbligazionario, il decennale italiano si attesta allo 0,99% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 135 punti base.

Tornando alle Utility e Rinnovabili, tra le Big, in recupero Italgas, che riporta un +1,6%, seguita a stretto giro da Hera (+1,5%).

A2A (+0,3%) ha presentato a Trieste un programma di conversione della centrale a carbone di Monfalcone (335 MW), in provincia di Gorizia.

Tra le Mid, ha fatto meglio Iren (+1,9%).

Tra le Small, TerniEnergia ha chiuso invariata. I Cda della società umbra e della controllata al 100% Softeco Sismat hanno approvato la proposta di fusione per incorporazione di quest’ultima nella controllante, in esecuzione del Piano di Risanamento e Rilancio del gruppo, divenuto efficace lo scorso settembre.

Edison (-2,9%) i cui primi nove mesi del 2019 hanno registrato un balzo della gestione operativa. Il conto economico si chiude con una perdita netta di 386 milioni (utile netto di 87 milioni nei 9M 2018), che include la perdita di 511 milioni dovuta alla dismissione delle attività E&P su cui hanno pesato gli effetti negativi sul piano regolamentare e lo scenario di mercato del brent e del gas, nonché una quota di goodwill, indistinto della filiera idrocarburi attribuito alle attività E&P.

Il management ha confermato le stime di Ebitda per l’intero 2019 in un intervallo compreso tra 550 e 600 milioni.