Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dello 0,6% e in direzione opposta rispetto all’analogo europeo (-0,4%), beneficiando della nuova seduta positiva del comparto bancario (+1,3%) e facendo meglio del Ftse Mib (+0,2%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, su cui è aumentato l’ottimismo che possa essere ratificato nelle prossime settimane.
Intanto, è stata raggiunta un’intesa tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit, anche se quest’ultima è slittata al 31 gennaio 2020.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione.
La seduta tonica del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib spicca Azimut (+3,4%), dopo i conti migliori delle attese e con la società che potrebbe lanciare un bond da 500 milioni. Bene Fineco (+1,2%), che ha evidenziato una solida trimestrale.
Sul listino principale si interrompe il rally di Exor (-0,5%), innescato dall’andamento della controllata Fca dopo l’avvio del dialogo con Peugeot per una potenziale fusione.
Tra le Mid Cap ok Banca Ifis (+0,4%), che ha interrotto il dialogo in esclusiva con Credito Fondiario e in attesa dei conti. Frena Cerved (-1,1%), che lavora per valorizzare il credit management. Acquisti su doValue (+1%), in attesa dei risultati.
Tra le Small Cap flat Banca Intermobiliare (0,0%), che secondo rumor di stampa avrebbe ricevuto una moral suasion da parte di Bankitalia per un’aggregazione.