Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava sulla parità e allineato all’omologo europeo (0,0%), frenando anche il Ftse Mib (-0,2%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, su cui è aumentato l’ottimismo che possa essere ratificato nelle prossime settimane.
Intanto, è stata raggiunta un’intesa tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit, anche se quest’ultima è slittata al 31 gennaio 2020.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund risalito in area 150 pb, il comparto bancario nel complesso è riuscito a resistere alle vendite, anche se sono scattate alcune prese di beneficio.
Sul Ftse Mib si mettono in luce Bper (+1,7%) e Intesa Sanpaolo (+0,6%) dopo le buoni trimestrali riportate nei giorni scorsi. Tiene Mediobanca (0,0%), nel cui capitale Leonardo Del Vecchio che è salito a circa il 10% e con il management che oggi alzerà il velo sul nuovo piano industriale.
Sul Mid Cap ok Mps (+0,3%), dopo la trimestrale e con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale e sul de-risking.
In luce Popolare Sondrio (+2,1%), dopo la significativa crescita evidenziata nel terzo trimestre 2019.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno. Il tutto in attesa della prossima fase.