Nei primi nove mesi dell’anno IMA ha rilevato un incremento del fatturato a 1.008 milioni (+1,5%) grazie allo sviluppo dei business Farma e Tea, Food & Other, in grado di controbilanciare la contrazione del business del Tabacco. Quest’ultimo ha però pesato sulla gestione operativa, sia in termini assoluti che di marginalità. L’utile netto dei soci è invece aumentato a 88 milioni (+58%) in virtù della rivalutazione al fair value della partecipazione in ATOP. L’indebitamento finanziario netto sale a 769,3 milioni per effetto delle operazioni di M&A e dell’introduzione dell’IFRS 16. Infine, confermata la guidance.
Nei primi nove mesi del 2019 i ricavi consolidati di IMA sono cresciuti dell’1,5% a 1.008 milioni, grazie al buon livello del portafoglio ordini a fine 2018 e ai nuovi ordini acquisiti.
A livello di singoli business, il settore Tea, Food & Other ha visto un giro d’affari in aumento a 480,3 milioni (+16%) di cui 25,4 milioni riconducibili alle neo acquisite ATOP, Spreafico e Tecmar.
Bene anche il business Farma a 473,7 milioni (+6,5%) mentre la divisione Tabacco ha rilevato un fatturato più che dimezzato a 54,3 milioni a causa dei minori ordini riscontrati nel 2018 e quest’anno a causa dei minori investimenti dei clienti.
Riguardo al backlog, nel periodo i nuovi ordini acquisiti ammontano a 1.100,6 milioni (1.158,7 milioni nei 9M 2018) per un portafoglio ordini pari a 1.077,3 milioni.
Nella gestione operativa l’Ebitda adjusted è diminuito dell’8,1% a 133,2 milioni, con un’incidenza sui ricavi del 13,2% (-140 basis point), principalmente a causa della contrazione operativa del business del Tabacco.
Stabile invece il risultato operativo lordo per il business Farma mentre è aumentato nella divisione Tea, Food & Other anche grazie all’effetto M&A.
L’Ebit adjusted mostra invece una riduzione del 30,8% a 78,9 milioni, con un margine sceso dall’11,5 al 7,8 per cento, che sconta anche maggiori ammortamenti.
Nonostante la presenza di maggiori oneri non ricorrenti legati all’incorporazione di Gima TT e all’acquisizione della maggioranza di ATOP, il periodo si è chiuso con un risultato netto delle attività in funzionamento pari a 90,7 milioni, con un incremento del 7,8% su base annua.
Una crescita dovuta al minore tax rate e soprattutto al sensibile miglioramento della gestione finanziaria, che ha beneficiato della rivalutazione al fair value della partecipazione detenuta in ATOP per 56,3 milioni.
Includendo il risultato delle attività dismesse, pari a -16,2 milioni nei 9M 2018, l’utile netto di competenza dei soci mostra un incremento del 58% a 88 milioni.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 ammonta a 769,3 milioni rispetto ai 423,5 milioni rilevati a fine 2018.
Un aumento che afferisce per 152,6 milioni all’adozione dell’IFRS 16, all’acquisizione di partecipazioni per 281,6 milioni, a dividendi pagati per 78,3 milioni e alla crescita fisiologica del capitale di funzionamento.
Infine, il management ha confermato la guidance 2019, che stima i ricavi al di sopra di 1,6 miliardi, un Ebitda pari a circa 290 milioni includendo l’effetto dell’IFRS 16 e un significativo incremento dell’utile netto.