Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,6% e allineato all’analogo europeo (-0,4%), rallentando anche il Ftse Mib (-0,4%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che dovrebbe essere ratificato nelle prossime settimane.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund salito sopra i 165 pb, sul comparto bancario sono prevalse le vendite.
Sul Ftse Mib bene Ubi (+0,9%), che punta ad accelerare il de-risking entro fine anno, mentre chiude appena sotto la parità Mediobanca (-0,1%), con Leonardo Del Vecchio che è a favore di un nucleo di soci stabili e con il management che ha presentato il piano industriale al 2023.
Sul Mid Cap limita in calo Mps (-0,1%), con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale e sul de-risking.
Ancora realizzi su Popolare Sondrio (-0,3%), dopo il rally seguito alla divulgazione dei conti del terzo trimestre.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno. Il tutto in attesa della prossima fase.