Il Ftse Italia Banche inizia l’ottava con un ribasso dello 0,4% e in linea all’analogo europeo (-0,5%), frenando anche il Ftse Mib (-0,5%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che dovrebbe essere ratificato nelle prossime settimane.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund riportatosi sotto i 160 pb, sul comparto bancario sono prevalse di poco le vendite.
Sul Ftse Mib ok Bper (+1,2%), che vuole farsi trovare pronta al consolidamento atteso nel 2020 e che sta per chiudere l’integrazione di Unipol Banca. Acquisti su Ubi (+0,5%), su cui Fitch ha confermato i rating, Intesa Sanpaolo (+0,5%) e Banco Bpm (+0,5%), ora concentrato sugli Utp.
Stop per Mediobanca (-3,1%), che ha staccato la cedola e con Leonardo Del Vecchio che è a favore di un nucleo di soci stabili, e UniCredit (-0,8%), che procede con il de-risking e su cui Fitch ha confermato i rating.
Sul Mid Cap bene Mps (+0,7%), con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale e sul de-risking.
Proseguono i realizzi su Popolare Sondrio (-2,2%), dopo il rally seguito alla divulgazione dei conti del terzo trimestre.
Denaro su Creval (+2,7%), che alcuni rumor di stampa attribuiscono al possibile appeal speculativo creatosi in ottica M&A.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno. Il tutto in attesa della prossima fase.