Ieri l’indice Infrastrutture Italiane ha lasciato sul terreno l’1,3%, sottoperformando al tempo stesso sia il corrispondente indice settoriale europeo (-0,2%), sia il Ftse Mib (+0,1%).
Seduta chiusa in recupero dopo l’avvio brusco che aveva caratterizzato le prime ore di contrattazioni per i principali indici europei e i futures di Wall Street, appesantiti dai potenziali effetti negativi sull’esito delle trattative Usa-Cina che l’approvazione da parte del Senato statunitense di un provvedimento a sostegno dei manifestanti di Hong Kong avrebbe potuto generare. Preoccupazioni sostenute con fondamento dalla pronta risposta arrivata da Pechino che aveva condannato l’atto, definendolo “un’interferenza nei propri affari interni” e minacciando ritorsioni qualora il testo venga firmato dal presidente Trump e tramutato in legge.
Atlantia, unica big del comparto, ha preso atto della mancanza di significative evoluzioni nelle problematiche relative al salvataggio di Alitalia e informato che allo stato attuale non si sono ancora realizzate le condizioni necessarie per l’adesione al Consorzio finalizzato alla presentazione di un’eventuale offerta vincolante.
Resta in ogni caso ferma la disponibilità di Atlantia a proseguire il confronto per l’individuazione del partner industriale e per la definizione di un business plan condiviso, solido e di lungo periodo per il rilancio di Alitalia.
Tra le Mid Cap, acquisti su Rai Way (+1,2%) mentre tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione si segnala la performance di Autostrade Meridionali (+0,6%) e Toscana Aeroporti (+0,3%).