Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -0,3%, in linea con il corrispondente indice europeo di confronto (-0,4%) e con il Ftse Mib (-0,3%).
Chiusura in frazionale ribasso per i principali listini del Vecchio Continente, complice la debolezza di Wall Street, frenati ancora dalle incertezze sul commercio Usa-Cina.
In mattinata l’Ocse ha aggiornato le stime di crescita del suo Economic Outlook, confermando la previsione sul Pil mondiale di quest’anno al 2,9% e limando la proiezione per il 2020 al 2,9%, rispetto al 3% indicato due mesi fa.
Per quanto riguarda l’Italia, per quest’anno è prevista una crescita dello 0,2%, contro lo zero stimato in precedenza, mentre per il 2020 è confermata la stima pari a +0,4 per cento.
Inoltre, sono state diffuse le minute relative alla riunione di ottobre della Bce, da cui è emerso che il direttivo ha adottato un atteggiamento paziente (“wait and see”) per dare tempo agli stimoli varati a settembre di avere effetto sull’economia. Nessuna novità di rilievo dai verbali della Fed pubblicati ieri sera.
Vendite sull’obbligazionario, con rendimenti in lieve rialzo eccezion fatta per il decennale italiano, che si riduce all’1,17% comprimendo lo spread con il Bund a 150 punti base (fonte Bloomberg).
Tornando alle Utility, Vendite generalizzate sulle Big.
Per il periodo 2019-2023 il gruppo Snam (-1,2%) rafforzerà il proprio ruolo nella transizione energetica e nella decarbonizzazione, puntando a una crescita sostenibile dei principali indicatori, confermando o migliorando i target del precedente piano. Investimenti complessivi per 6,5 miliardi (+14% circa rispetto al piano precedente), confermata la politica di crescita del dividendo del 5% annuo fino al 2022.
Tra le Mid, acquisti su Acea (+1,6%), segue Iren (+0,5%) che ha acquisito 23mila clienti elettrici a maggiore tutela nel ponente ligure per 6,2 milioni.
In coda Ascopiave che cede l’1,9 per cento.
Tra le Small, in evidenza TerniEnergia (+3,8%). Lettera su Biancamano (-2,4%).