Tra il 2015 e il 2019 il prezzo delle azioni Enel è aumentato di circa il 90%, assicurando agli investitori rendimenti superiori alla media del mercato azionario italiano e dell’indice Euro STOXX Utilities, a fronte di un TSR (total shareholder return) superiore al 130% nello stesso periodo.
L’andamento dell’azione è stato accompagnato da un costante aumento della quota di Investitori Socialmente Responsabili (SRI), che ha raggiunto il 10,5% del capitale di Enel, riflettendo l’apprezzamento del mercato per la strategia sostenibile del gruppo.
Tuttavia in questa prima metà di seduta le azioni Enel segnano un -0,7% a a 6,795 euro, sostanzialmente in linea con il relativo indice settoriale Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,6%).
Una performance che sembra riflettere la percezione di alcuni analisti circa la mancanza di novità significative dal piano strategico 2020-2022 presentato questa mattina dal colosso elettrico italiano.
Piano che prevede comunque tra target di investimenti organici per complessivi 28,7 miliardi, di cui il 50% destinati alla decarbonizzazione, che porteranno ad un Ebitda atteso di 20,1 miliardi nel 2022 (+13% rispetto ai 17,8 miliardi previsti nel 2019).
Inoltre il nuovo business plan rivede al rialzo di circa 200 milioni del target 2021 relativo all’utile netto ordinario e un dividendo minimo in aumento di 1 centesimo di euro per azione nel 2020 e 2021 rispetto al piano precedente.
Sulla base delle raccomandazioni degli analisti raccolte da Bloomberg su 30 giudizi, ben 21 sono positivi e 9 sono neutrali con un target price medio a 12 mesi a 7,15 euro.