Il Ftse Italia Banche chiude con una flessione dello 0,3% e in linea all’analogo europeo (-0,7%), frenando parzialmente il Ftse Mib (+0,4%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, la cui ratifica potrebbe avvenire a breve.
Sul fronte italiano, si resta in attesa dell’approvazione della manovra 2020 da parte del Parlamento e con l’UE che per ora non la boccerà.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund leggermente salito in area 155 pb, il comparto bancario ha portato a casa una giornata sottotono.
Qualche presa di beneficio sul Ftse Mib, inclusa UniCredit (-0,5%), che sta ragionando sulla joint venture relativa alla banca turca Yapi a una settimana dalla presentazione del nuovo piano e con il Ceo Jean Pierre Mustier che ha ribadito la preferenza per un buy-back.
Ok Mediobanca (+0,7%), in attesa delle prossime mosse di Leonardo Del Vecchio.
Sul Mid Cap risale Mps (+0,9%), con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale e sul de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Il tutto in attesa della prossima fase. I commissari lasceranno dopo la fine del periodo di amministrazione straordinaria.