Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,2% e allineato all’omologo europeo (0,0%), risentendo della seduta sottotono del comparto bancario (-0,7%) e uniformandosi al Ftse Mib (0,0%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, il cui accordo per risolvere la disputa potrebbe slittare al 2020.
Sul fronte italiano, si resta in attesa dell’approvazione della manovra 2020 da parte del Parlamento entro fine anno.
La seduta negativa del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib si mette in luce Fineco (+0,6%), il cui Ceo Alessandro Foti ha ribadito che la crescita continuerà su base organica. Ancora realizzi su Azimut (-2,5%) dopo il lungo rally, sempre sul listino principale.
Sul listino principale risale Nexi (+0,6%), reduce da una seduta riflessiva dopo il rally seguito all’avvio dei contatti preliminari con Intesa Sanpaolo per rafforzare la partnership.
Tra le Mid Cap ancora uno stop per Banca Ifis (-0,5%), che ha ceduto l’immobile milanese e che per quest’anno si attende un utile netto compreso tra 110-130 milioni. Sottotono Cerved (-0,3%), al lavoro per valorizzare il credit management, e doValue (-1%), secondo rumor interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank.
Ok illimity (+0,3%), che ha agganciato nuovi massimi agganciando e superando i 10 euro.
Tra le Small Cap in rosso Banca Intermobiliare (-1,3%), con il cda che ha ricevuto dai soci la delega ad aumentare il capitale fino a un massimo di 100 milioni, il quale ha ricevuto anche il via libera di Bankitalia. Nel frattempo è stato raggiunto un accordo con i sindacati.