Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha guadagnato lo 0,8 per cento, al di sopra del corrispondente indice europeo di confronto (+0,3%) e del Ftse Mib che ha chiuso sulla parità.
Le principali borse europee chiudono in ordine sparso, dopo le ultime dichiarazioni di Donald Trump che hanno ridotto le speranze di un accordo imminente fra Stati Uniti e Cina.
Donald Trump ha dichiarato che non esiste una deadline per il raggiungimento di un’intesa con Pechino, aggiungendo come il deal potrebbe anche slittare di un anno, dopo le elezioni presidenziali del 2020 negli Usa.
Nel mirino di Washington anche le digital tax di Italia, Austria e Turchia. Potrebbero inoltre essere incrementare le tariffe sui beni dell’UE in relazione ai mancati progressi sulla questione dei sussidi ad Airbus.
Sull’obbligazionario, il rendimento del Btp risente delle tensioni politiche e si attesta all’1,34% ampliando lo spread con il Bund a 166 punti base.
Tornano gli acquisti sul comparto Utility e Rinnovabili, dopo i ribassi della seduta precedente. Tra le Big ha fatto meglio Italgas (+1,6%) che ha concluso il lancio di una nuova emissione obbligazionaria con scadenza 2031, a tasso fisso per un ammontare di 500 milioni con cedola annua pari all’1% in attuazione del Programma EMTN.
Segue Enel (+1,1%), nell’asta sul capacity market valida per l’anno di consegna 2023, si è aggiudicata l’intera capacità offerta pari a 11,8 GW, di cui 9,9 GW di capacità esistente e 1,9 GW di nuova capacità, per complessivi 470 milioni circa di contribuzione potenziale al 2023.
La business line globale dedicata ai prodotti innovativi, Enel X, ha sviluppato un algoritmo che calcola i benefici per l’ambiente grazie allo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.
Hera (+0,8%) ha comunicato che alla fine dello scorso mese di novembre le azioni ordinarie con voto maggiorato erano 761.898.056 (761.929.856 a ottobre), mentre le azioni ordinarie erano pari a 727.640.689 (727.608.889 a ottobre).
La multiutility bolognese si conferma ai vertici della comunicazione digitale in Italia, risultando la migliore utility e la terza azienda tra le 112 analizzate dagli esperti delle agenzie di consulenza Lundquist e Comprend, che ogni anno esaminano i siti corporate delle maggiori imprese italiane quotate in Borsa.
A2A (+0,5%), attraverso la controllata A2A Rinnovabili, ha siglato un accordo con il gruppo Talesun per l’acquisizione di una pipeline di sviluppo di progetti fotovoltaici per una capacità complessiva di circa 1 GW.
Inoltre, nei primi mesi del 2020, il gruppo guidato da Valerio Camerano avvierà la costruzione del primo impianto fotovoltaico da 10 MW “market parity” di grande dimensione del gruppo e tra i primi in Italia.
Tra le Mid, in coda Ascopiave che chiude in flessione dello 0,8 per cento.
Tra le Small, unica positiva Alerion Clean Power (+1,9%) che ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario per un controvalore compreso tra 150 e 200 milioni, che sarà emesso nel corso del mese di dicembre e comunque entro il primo trimestre 2020.
Il Cda di TerniEnergia (0,0%) e l’assemblea straordinaria degli azionisti della interamente posseduta Softeco Sismat hanno approvato l’operazione di fusione per incorporazione di quest’ultima nella prima, mediante approvazione del relativo progetto di fusione.
In coda Acsm Agam (-1,6%).