Nelle sedute dal 2 al 6 dicembre il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso in rialzo del 3%, sovraperformando l’Euro Stoxx Tecnologia (+0,4%) e il Ftse Mib (-0,3%).
Proseguono i colloqui fra Usa e Cina, alla ricerca di un accordo di fase uno prima della data prevista per l’introduzione di nuovi dazi (15 dicembre). Intanto Pechino ha annunciato di ridurre le tariffe su soia e carne di maiale.
Intanto Trump ha alimentato le tensioni anche in altre aree, annunciando il ripristino delle tariffe verso Brasile e Argentina e minacciando sanzioni contro l’UE.
La settimana si è conclusa con i dati sul mercato del lavoro statunitense, che hanno evidenziato un numero di nuovi occupati superiore alle attese.
Tornando al comparto tech e tlc di Piazza Affari, la big cap Stm ha chiuso i 5 giorni in rialzo del 3,1% e ha acquisito interamente la svedese Norstel, azienda produttrice di fette in carburo di silicio (SiC).
In ribasso invece la tlc Telecom Italia (-2,5%), che ha perfezionato la cessione del 70% di Persidera a F2i ed Ei Towers mentre proseguono le discussioni con Open Fiber.
Brilla tra le Mid Cap Sesa (+8,7%) che ha definito un accordo per salire al 100% di Yarix.
Tra le small cap acquisti su Wiit (+8,7%), mentre scattano i realizzi su Tinexta (-9%) e Digital Bros (-8,6%).
Positive anche Esprinet (+7,8%), Fullsix (+5,6%) e Tiscali (+4,4%). Quest’ultima soddisfatta a metà dalla sentenza del Tar sulle frequenze del 5G, ed Eurotech (+1,%), che ha attribuito 79 mila azioni ai beneficiari del piano di incentivazione.
Invariata Cellularline, i cui warrant non saranno esercitabili a dicembre.
Tas (-1,9%) ha conferito il ramo d’azienda relativo alla divisione pagamenti alla NewCo interamente controllata Global Payments, che diventa così operativa.
In calo Gpi (-2,8%) che ha completato l’incorporazione di Uni It in Argentea e si è aggiudicata 5 gare nelle Marche per 4 milioni.