Cassa Depositi e Prestiti potrebbe entrare nel capitale di Atlantia, svolgendo un ruolo di presidio pubblico di garanzia, da parte dello Stato, sull’attività del gruppo. A riportarlo è Milano Finanza, secondo cui l’ipotesi sarebbe allo studio del Mise come alternativa ad un’eventuale revoca della concessione.
Secondo MF, la presenza di Cdp nel capitale di Atlantia potrebbe soddisfare la frangia più agguerrita del governo, garantendo una tutela statale sul business di Autostrade per l’Italia, ma risulterebbe gradita anche alle fondazioni azioniste di Cdp, in quanto rappresenterebbe un’interessante opportunità di investimento.
Atlantia, infatti, è una società solida e in grado di generare costantemente utili, il cui titolo viaggia a sconto dopo il disastro di Genova, prezzando già scenari negativi sul fronte della concessione.
La fondazione Crt, presente sia nel capitale di Atlantia (con il 4,8%) sia in quello di Cdp (con l’1,5%), potrebbe fungere da catalizzatore per l’operazione.
Ricordiamo che ieri il premier Giuseppe Conte ha dichiarato che il procedimento nei confronti di Autostrade per l’Italia si concluderà entro fine anno, mentre venerdì scorso il Tar della Liguria ha rimandato alla Corte Costituzionale la decisione in merito al ricorso presentato da Aspi contro il cosiddetto “decreto Genova”, che ha escluso la controllata di Atlantia dalla demolizione e ricostruzione del ponte Morandi.