Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dello 0,4% e in controtendenza rispetto all’omologo europeo (-0,2%), beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+0,8%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,7%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, su cui restano le incertezze sulle tempistiche per il raggiungimento di un possibile accordo, mentre potrebbero essere rinviate le tariffe previste entrare in vigore il prossimo 15 dicembre.
Sul fronte italiano, si resta in attesa dell’approvazione della manovra 2020 da parte del Parlamento entro fine anno.
La giornata in rialzo del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib si mettono in evidenza Azimut (+1,5%) e Fineco (+1,2%).
Sul listino principale risale Nexi (+1,9%), che nei giorni scorsi di contatti preliminari con Intesa Sanpaolo per rafforzare la partnership.
Tra le Mid Cap frena Banca Ifis (-0,7%), che per quest’anno si attende un utile netto compreso tra 110-130 milioni e che presenterà il nuovo piano industriale il 14 gennaio 2020. Stop per Cerved (-0,7%), al lavoro per valorizzare il credit management e su altre possibile opzioni strategiche, mentre recupera doValue (+0,8%), secondo rumor interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank.
Tra le Small Cap tiene Banca Intermobiliare (0,0%), con il cda che ha ricevuto dai soci la delega ad aumentare il capitale fino a un massimo di 100 milioni, il quale ha ricevuto anche il via libera di Bankitalia. Nel frattempo è stato raggiunto un accordo con i sindacati.