Atlantia – Debole in scia a nuovo botta e risposta con il governo sulle concessioni

Partenza sottotono per il titolo Atlantia, che intorno alle 10:20 si colloca in coda al Ftse Mib (-0,5%) con un calo del 4,1% a 21,16 euro.

Le azioni della holding infrastrutturale scontano le nuove tensioni con l’esecutivo sul tema delle concessioni autostradali, dopo l’inserimento nel decreto milleproroghe di una norma che ridefinisce le regole per gli indennizzi da pagare alle società che gestiscono le autostrade in caso di revoca della concessione.

In caso di revoca per inadempienza del concessionario, secondo la bozza del decreto, allo stesso spetterebbe un rimborso pari al “valore delle opere realizzate al netto degli ammortamenti”, ammontare a cui verrebbe “detratto quanto il concessionario è tenuto a pagare per il risarcimento dei danni derivati dal suo inadempimento”.

Inoltre, sempre secondo la bozza, la norma andrebbe a sostituire quanto previsto dalle convenzioni già in essere, mossa che secondo Autostrade per l’Italia e Aiscat presenta rilevanti profili di incostituzionalità e contrarietà a norme europee. Già nel 2006, infatti, la Commissione Europea ha sancito che i contratti di concessione non sono modificabili in modo unilaterale, in forza dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento.

Peraltro, le disposizioni verrebbero approvate in un decreto legge in assenza dei necessari requisiti di estrema urgenza e necessità. In caso di revoca, secondo il governo, la concessione verrebbe gestita da Anas.

Pertanto, Aspi sta valutando ogni iniziativa volta a tutelare i propri diritti e ha reso noto al governo e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che l’eventuale adozione di una norma simile determinerebbe la risoluzione di diritto della Convenzione Unica e la conseguente richiesta a ricevere un indennizzo corrispondente al valore attualizzato dei flussi di cassa futuri.

La norma ha creato una spaccatura nel governo, con il PD molto più cauto rispetto al M5S mentre Italia Viva, nell’ambito del decreto approvato salvo intese, ha esplicitamente messo a verbale il proprio dissenso. Secondo fonti di stampa, una nuova riunione del Consiglio dei ministri è attesa per oggi alle 18:00.