Beni per la Casa (+22%) – Anno brillante per Elica (+135%)

Il Ftse Italia Moda Servizi per la Casa e per la Persona ha chiuso l’anno con un +21,7%, rispetto al +32,1% del corrispondente indice europeo. Il 2019 è stato per le borse estremamente positivo e caratterizzato da nuovi record, grazie soprattutto alle politiche espansive messe in campo dalle banche centrali e al raggiungimento dell’accordo preliminare fra Stati Uniti e Cina, che verrà ratificato a gennaio 2020.

In tale contesto, nel settore dei beni per la casa si segnala il buon rialzo di Technogym (+23,8%), che nei 9M 2019 ha evidenziato un aumento del fatturato in tutte le aree geografiche, forte di un business in continua crescita. Andamento positivo anche per Fila, che da inizio anno ha messo a segno un +6,4 per cento.

Ha chiuso in calo il 2019, invece, De’Longhi (-14,7%) che ha comunque evidenziato una sostanziale tenuta dei ricavi, come si evince dai conti dei nove mesi 2019, nonostante uno scenario caratterizzato da incertezza.

Il gruppo trevigiano ha comunque deciso di accelerare il proprio piano di investimenti a sostegno della crescita futura e di sfruttare il proprio posizionamento per rafforzare ulteriormente la leadership di mercato nel lungo periodo, adottando strategie che consentano di rispondere ai cambiamenti e alle trasformazioni che stanno attraversando i mercati e i network distributivi.

Tra le società a minore capitalizzazione, in evidenza la brillante performance di Elica (+134,7%). Dopo una prima parte dell’anno debole, Elica ha evidenziato una ripresa nel 3Q 2019, in scia alla quale il titolo ha registrato un’impennata portandosi a fine novembre sui massimi da gennaio 2008, salvo poi ritracciare parzialmente nelle ultime settimane.

Performance positiva anche per B&C Speakers, che chiude l’anno con un rialzo del 32,5%, beneficiando degli ottimi risultati conseguiti nei nove mesi sia in termini di marginalità sia di utile.

In calo invece Sabaf (-9,9%). I risultati del gruppo sono stati condizionati soprattutto dalle difficoltà a livello macroeconomico, in particolare in Medio Oriente (Iran) e in Argentina, che hanno comportato una diminuzione dei volumi con conseguenti effetti negativi sulla marginalità. La società resta comunque fiduciosa di poter raggiungere gli obiettivi al 2022 indicati nel proprio piano industriale, preparandosi ad intraprendere un rinnovato percorso di crescita perseguendo una strategia basata sul rafforzamento della presenza internazionale e sull’ampliamento della gamma prodotti.

Ribasso a doppia cifra per Bialetti (-22,8%). Recentemente si è concluso con successo l’aumento di capitale da 6,5 milioni, deliberato dal Cda lo scorso luglio. Un’operazione che si inserisce nella manovra di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione del debito del gruppo.

In coda al segmento, Emak che nel 2019 ha lasciato sul terreno un -27,2%, risentendo anche dei deboli risultati.