Nel 2019 il Ftse Italia Moda ha registrato un rialzo del 21,7 per cento, sottoperformando però sia il corrispondente europeo (+32,1%) sia il Ftse Mib (+28,3%).
Un anno vivace per il settore in scia anche a importanti operazioni di M&A a livello internazionale, in primis l’acquisizione di Tiffany da parte di LVMH per 16,2 miliardi di dollari.
Tra le big ha fatto meglio Moncler (+38,5%), oggetto nelle scorse settimane di rumours secondo cui i manager di Kering, gruppo proprietario tra l’altro di Gucci e Saint Laurent, avevano avviato colloqui preliminari con la maison del piumino per una possibile operazione di M&A con quest’ultima.
Indiscrezioni a seguito delle quali la società italiana aveva confermato che Remo Ruffini, nella veste di azionista, intrattiene contatti con Kering ma senza alcuna ipotesi concreta.
Tra le mid performance brillante per Ovs (+83,4%), seguita a distanza da Brunello Cucinelli (+5%) mentre Tod’s è rimasta flat.
Tra le small la migliore è stata Ratti con un rialzo cumulato dell’82,3 per cento.
Segue Safilo che riesce a chiudere il 2019 con un guadagno del 59,1% lasciando però sul terreno, dallo scorso 10 dicembre, circa il 30 per cento.
Un calo, quest’ultimo, avvenuto a seguito della comunicazione del piano industriale 2020-2024 che vede una riorganizzazione e ristrutturazione del gruppo, incluso un taglio di circa 700 esuberi nel 2020 in Italia, e una riduzione delle stime sul prossimo esercizio.
Performance decisamente positive anche Piquadro (+46,6%) e BasicNet (+17,4%) mentre sono scivolate in coda al settore Csp International e Rosss che hanno lasciato sul terreno da inizio anno rispettivamente il 19,7 e il 23,9 per cento.