Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +0,1%, al di sotto del corrispondente europeo (+0,3%).
Chiusura poco mossa per gli eurolistini, con Milano a +0,1%, in linea con l’andamento di Wall Street nelle prime ore di scambi, dopo i dati sull’inflazione e l’avvio della earning season.
Cresce l’attesa per la firma dell’accordo commerciale di fase uno tra Stati Uniti e Cina, prevista per domani, mentre gli Usa hanno ritirato l’accusa di manipolazione della valuta nei confronti di Pechino, contribuendo a distendere i toni e a spingere lo yuan.
Sul fronte macro, a dicembre, l’inflazione statunitense è cresciuta leggermente meno delle attese, registrando un incremento mensile dello 0,2% (+0,3% il consensus) e un +2,3% su base annua (+2,4% la stima).
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale lievemente a 156 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento all’1,39 per cento. In mattinata il Tesoro ha registrato il tutto esaurito nell’asta per il collocamento di 6,75 miliardi di Btp a 3, 7 e 20 anni.
Tornando alle società del comparto, tra le Big la migliore è stata Terna (+1,1%), seguita da A2A (+0,%) e Snam (+0,6%).
Enel ha chiuso invariata. Il titolo ha raggiunto i 7,40 euro, superando i 75 miliardi di euro di capitalizzazione.
Si segnala che la linea di business di gruppo dedicata ai prodotti innovativi e alle soluzioni digitali, Enel X, ha avviato in Italia il primo progetto di aggregazione di unità di accumulo residenziali nelle province di Brescia, Bergamo e Mantova per offrire servizi di bilanciamento alla rete.
Tra le Mid, ben intonata Acea (+4,2%). In coda Iren che cede l’1,8 per cento.
Tra le Small, in controtendenza Alerion Clean Power che lascia sul terreno due punti percentuali.