Ieri il Ftse Italia Moda ha guadagnato lo 0,5 per cento, sottoperformando sia il corrispondente europeo (+3,9%) sia il Ftse Mib (+5,3%).
Nelle cinque sedute le borse europee hanno recuperato terreno dopo la debacle dell’ottava precedente, aiutate dai provvedimenti della Cina per limitare l’impatto del virus sull’economia, anche se gli analisti cominciano a tagliare le stime di crescita.
Inoltre, Pechino taglierà le tariffe su 75 miliardi di dollari di beni americani da questa settimana. Venerdì sono stati diffusi i dati di gennaio sul mercato del lavoro statunitense, che hanno evidenziato più nuovi impieghi del previsto ma un tasso di disoccupazione lievemente in rialzo.
Tornando alle società del comparto, sulla base delle stime della Camera Nazionale della Moda, gli effetti negativi della diffusione del coronavirus impatteranno sul settore, il cui fatturato è atteso in calo dell’1,8% nel primo semestre 2020.
Le big Ferragamo e Moncler hanno ceduto rispettivamente lo 0,4 e lo 0,7 per cento.
Il Cda di Moncler si riunirà il oggi per l’approvazione del bilancio 2019. Sulla base del consensus raccolto dalla società i ricavi sono previsti a 1.618 milioni, in progresso del 13,9% a/a.
Tra le mid, migliore Ovs che porta a casa il 3,6 per cento.
Tra le small, in evidenza Geox (+6,2%). Segue Piquadro (+5,1%) che ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2019-2020, con un fatturato consolidato salito del 13,5% a 121,8 milioni, ma con posizione finanziaria netta peggiorata.
Safilo (+3,3%) chiuderà l’impianto di Martignacco entro il prossimo 30 giugno.
Zucchi (-2,1%) e Stefanel (sospesa) hanno diffuso i dati sulla pfn al 31 dicembre 2019.
Sul fronte internazionale, Ralph Lauren ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2019-20 con ricavi aumentati dell’1,6% a/a a 4,9 miliardi.
Infine, l’inglese Burberry ha fornito un aggiornamento sugli effetti negativi che la diffusione del coronavirus sta causando a livello di business. In particolare ha reso noto che 24 dei 64 negozi nella Cina continentale sono attualmente chiusi e che quelli rimasti aperti svolgono l’attività con orario ridotto e con un significativo calo del traffico.