Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia l’ottava con un guadagno del 2,5% e al di sopra dell’omologo europeo (+0,6%), risentendo solo parzialmente della frenata del comparto bancario (-0,2%) e “battendo” il Ftse Mib (+0,1%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha rafforzato la tenuta del Governo appoggiato da PD e M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
Lo stop del settore creditizio ha impattato solo marginalmente sui titoli dell’asset management, incluse su Ftse Mib Banca Generali (+2,4%), dopo i conti e la raccolta netta di gennaio, e Azimut (+2,9%), dopo la raccolta netta di gennaio e che pubblicherà i risultati a marzo.
Sul listino principale ancora acquisti su Nexi (+3,5%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie dopo l’ultima operazione nel settore del pagamenti digitali. In luce Exor (+4,1%), dopo la conferma delle trattative per cedere PartnerRe.
Tra le Mid Cap ok Banca Ifis (+0,7%), che ha da poco presentato il nuovo piano industriale al 2022. Stop per Cerved (-1,7%), al lavoro per valorizzare il credit management, mentre risale doValue (+1,7%), che ha recentemente registrato dei cambiamenti nell’assetto azionario. Tutte e tre divulgheranno a breve i conti.
Tra le Small Cap bene Banca Intermobiliare (+2,3%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico aspettando i conti.