Ferragamo – Molti negozi chiusi in Cina e teme calo del fatturato per coronavirus

Salvatore Ferragamo, come altri gruppi del lusso, sta risentendo pesantemente dell’impatto dell’epidemia di coronavirus, e lo scenario che si delinea per i prossimi mesi è altrettanto preoccupante.

Timori confermati dallo stesso presidente dell’azienda fiorentina, Ferruccio Ferragamo, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio, dichiarando che il gruppo teme un calo del fatturato, la cui entità non è tuttavia al momento stimabile, in quanto non ancora disponibile un dato mensile completo confrontabile.

Inoltre ha aggiunto che Salvatore Ferragamo ha già molti punti vendita chiusi in Cina e altri a orario ridotto e che l’impatto si percepisce quotidianamente, con persone inattive, ma retribuite, e con conseguenti costi elevati e minori ricavi.

Il presidente ha comunque segnalato che il gruppo è in allerta e al lavoro su un piano di emergenza, anche se ancora presto, aggiungendo di avere sensazioni positive che il virus possa essere fermato.

Ricordiamo che, sulla base dei dati preliminari 2019, l’Asia Pacifico si è riconfermato il primo mercato di sbocco del gruppo (37,1% del totale), con ricavi in aumento dell’1,1% (+0,7% a cambi costanti) a 511,3 milioni. In particolare, i negozi diretti in Cina hanno registrato vendite aumentate del 13,8% (+12,6% a cambi costanti).

Intorno alle 15:30 il titolo segna un +2,5% a 16,56 euro, rimbalzando dai cali delle scorse cinque sedute nelle quali ha ceduto complessivamente oltre il 6 per cento, a fronte di un +0,4% registrato dal Ftse Italia Moda.