Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,7% e al di sotto dell’analogo europeo (+1,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,7%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina, in saliscendi.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha rafforzato la tenuta del Governo appoggiato da PD e M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale e alcuni screzi su determinate questioni, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund sceso in area 130 pb, sul comparto bancario sono proseguiti gli acquisti.
Sul Ftse Mib scattano Ubi (+5,1%), sempre in scia ai conti e in attesa del piano industriale, Banco Bpm (+3,7%), che ha collocato un bond, e Bper (+3,7%), al momento focalizzata sulla crescita organica.
Sul Mid Cap rimbalza ancora Mps (+2%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking, con la banca che ha concesso un periodo di esclusiva su alcuni immobili. Altro sprint di Popolare Sondrio (+7,4%), dopo il parere dell’Avvocatura UE sulla riforma delle popolari.
Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso può tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.