Banche (0,0%) – Ancora in evidenza Ubi (+1,9%), Banco Bpm (+1,7%) e Pop. Sondrio (+2,7%)

Il Ftse Italia Banche chiude invariato e in linea all’analogo europeo (+0,1%), rallentando anche il Ftse Mib (+0,1%).

Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina, in saliscendi.

Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha rafforzato la tenuta del Governo appoggiato da PD e M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale e alcuni screzi su determinate questioni, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund sceso in area 130 pb, il comparto bancario è stato frenato da qualche realizzo dopo gli ultimi guadagni.

Sul Ftse Mib si mettono in luce Ubi (+1,9%), che lunedì 17 febbraio presenterà il nuovo piano industriale, e Banco Bpm (+1,7%), che invece lo farà il prossimo 3 marzo e che ha collocato un bond. Acquisti su Bper (+0,6%), dopo l’upgrade di Moody’s.

Sul Mid Cap ritraccia Mps (-0,9%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking, con la banca che ha concesso un periodo di esclusiva su alcuni immobili. Ancora acquisti su Popolare Sondrio (+2,7%), dopo il parere dell’Avvocatura UE sulla riforma delle popolari. Ok Creval (+3,7%), che prosegue con il de-risking.

Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso può tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.