Anche Credem rinuncia alla strategia di crescita stand alone e si guarda intorno per la ricerca di un partner bancario. Senza alcuna urgenza.
“Sì, ci stiamo guardando attorno, anche se non c’è nulla di definito sul tavolo”, ha affermato a il Sole 24Ore Nazzareno Gregori, direttore generale di Credem, “Siamo disponibili a dialogare in una logica di consolidamento e il 2020, in questo senso, potrebbe essere l’anno giusto per vedere maturare qualcosa. Se non sarà così, però, nessun problema: abbiamo un posizionamento tale da poter continuare a crescere al meglio per linee interne come abbiamo fatto fino ad oggi”.
Il modello a cui pensa Credem è quello della aggregazione di banche di piccole e medie dimensioni, all’interno del quale l’istituto emiliano svolgerebbe il ruolo di perno.
Questo grazie alla riconosciuta solidità ed efficienza dell’istituto che però, in un’ottica di medio-lungo periodo, si trova anch’esso a doversi confrontare con le dinamiche del mercato che richiedono sempre maggiori investimenti in tecnologia e nella crescita del personale e di conseguenza spingono verso la ricerca di economie di scala.
Il manager esclude l’interesse per la Popolare di Bari. Mentre il Sole24 Ore cita una possibile combinazione ottimale sulla carta con il Banco di Desio, peraltro smentita in passato dai diretti interessati.
Gregori ha poi spiegato che un’eventuale buy-back potrebbe essere un’idea per il futuro.